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NATUREIDOLIA

Con questo progetto invito il pubblico in un percorso ludico chiedendogli di avvicinare lo sguardo per osservare particolari come le cortecce solcate e aride, il nero profondo e le atmosfere velate che si contrappongono alle tonalità amniotiche, all’acqua e alle sue forme, per poi allontanarsi dalle fotografie e osservarle da un punto di vista più ampio, indefinito. L’osservatore diventa un fruitore attivo nella costruzione del significato di un mondo simbolico legato alla Natura e viene coinvolto nel processo creativo attraverso il riconoscimento di una sorta di bestiario personale introducendolo in un viaggio imaginifico nella sacralità e nella cosmogonia legate alle manifestazioni della Natura più presenti e familiari sulla Terra, gli alberi. L’artificio usato è quello della pareidolia.

With this project I invite the public on a playful journey asking them to take a closer look and observe details such as the furrowed and arid barks, the deep black and the veiled atmospheres that contrast with the amniotic shades, water and its forms, and then move away and observe the pictures from a broader and indefinite point of view. The observer becomes an active user in the construction of meaning of a Nature-related symbolic world, involved in the creative process through the recognition of a sort of personal bestiary, and introduced in an imaginative journey into the sacredness and cosmogony related to the most common and familiar manifestations of Nature on Earth: trees. The artifice used is the pareidolia.

© Rachele Gigli